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LADYHAWKE, HOLLYWOOD SCOPRE L’ABRUZZO

Michelle Pfeiffer negli anni Ottanta “signora di Rocca Calascio”
Rocca Calascio - Michelle Pfeiffer in Ladyhawke

Rocca Calascio - Michelle Pfeiffer in Ladyhawke

Ci avevano provato gli americani, a metà degli anni Cinquanta (1956), ossessionati dagli hot pants di Silvana Mangano in “Riso amaro”, ma quando la videro coperta di pelli fino alle caviglie in “Uomini e lupi” di Giuseppe De Santis (girato fra Scanno e dintorni) scapparono portandosi via i dollari che volevano investire sull’attrice. Il film si fece lo stesso fra mille difficoltà ma non ebbe un successo eclatante. A distanza di molti anni, un lupo (resta pur sempre un elemento identificativo dell’Abruzzo, ne sapeva qualcosa persino Enzo Ferrari) e un falco isieme a un buon numero di divi del cinema dell’epoca sono i protagonisti di un film icona delle bellezze naturalistiche dell’Abruzzo, complice il “maestro della luce”, Vittorio Storaro, già onusto di gloria: ha conquistato l’oscar per “Apocalypse Now”, “Reds” e nel 1987 “L’Ultimo imperatore”. Storaro era, insieme a Nestor Almendros, uno dei motori creativi della cooperativa Lanterna Magica dell’Aquila, creatura di Gabriele Lucci, che curava la parte organizzativa. “Una città in cinema” era l’appuntamento con i direttori della fotografia che vedeva fra i mattatori Storaro e Almendros.
Rocca Calascio e Michelle Pfeiffer

Rocca Calascio e Michelle Pfeiffer

L’esperienza dette vita a pubblicazioni uniche e forse alla conoscenza di quelle location da fiaba che fanno da sfondo a “Ladyhawke”, 1986,  di Richard Donner, che avrà la consacrazione definitiva al botteghino con la serie “Arma letale”. Il film non ebbe un successo eclatante nei cinema, ma nei passaggi successivi in tv e in videocassetta (non era ancora l’epoca del dvd o di Netfix) piano piano divenne un film icona. Eppure aveva un cast stellare per l’epoca. Il cavaliere che di notte si trasforma in lupo è Rutger Hauer, il replicante Roy Batty di un altro film icona “Blade runner”, il suo monologo sulle astronavi in fiamme oltre i bastioni di Orione» è finito stampato anche sopra le t-shirt.
Michelle Pfeiffer in Ladyhawke

Michelle Pfeiffer in Ladyhawke

  La bella innamorata, costretta da un maleficio a trasformarsi di giorno in falco è Michelle Pfeiffer, reduce dal successo di “Tutto in una notte”, 1985, di John Landis. Il messaggero d’amore fra i due costretti dalla malìa di un vescovo a non incontrarsi mai è Matthew Broderick, haker adolescente in “War games”, 1983. Il vescovo cattivo è John Wood che in “War games” interpreta lo scienziato Stephen Falken, quello che trasformerà il rischio di una deflagrazione nucleare mondiale (per la prima volta prendiamo contatto con la parola default) in una partita a tetrix. E poi c’è lo scenario mozzafiato del Gran Sasso e di Campo Imperatore en plein air. L’elemento distintivo del film è però Rocca Calascio, una delle fortificazioni più alte d’Europa, ricostruita in parte in polistirolo per alcune delle scene più spettacolari del film. I week end di riprese richiamavano un gran pubblico e quando gli americani finirono di girare fu corsa ad accaparrarsi un souvenir: dai finti blocchi di roccia alle (perfino) tazze dei bagni allestiti per i divi nelle vicinanze.
Rocca Calascio set del film Ladyhawke

Rocca Calascio set del film Ladyhawke

  Se la rocca è tornata a vivere ed è meta di continue sortite da parte dei turisti insieme alla vicina chiesa di Snta Maria della Pietà è merito di questo film, in anticipo sui tempi: il genere fantasy è assolutamente dominante tra gli spettatori più giovani e dalla colonna sonora disco (da un momento all’altro ti aspetti John Travolta sgambettante fra gli ulivi) che Andrew Powell cambiò radicalmente per l’uscita della colonna sonora su lp.        
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