Una esperienza per saziare i bisogni del corpo e i desideri della mente.
Una volta la natura faceva da padrona, le stagioni decidevano tutto e bisognava approfittare delle belle giornate per andare in campagna e per far pascolare gli animali, perchè qui fa freddo e l’inverno è lungo. Gli unici giorni festivi erano quelli dettati dal calendario agrario.
Le campagne erano piene di sudore e “ben di dio”, soprattutto di grano Solina e granoturco, perche' resistono bene alle basse temperature, sono adatti alle coltivazioni di montagna e quindi garantivano una fonte di sostentamento sicura per tutto l’anno. Una volta raccolto il grano, un po’ alla volta si portava a mancinare al molino più vicino, per farne pane con le patate, biscotti cotti nel forno comunale e pasta fatta in casa.
Il grano si semina in pieno autunno, prima dell’arrivo di “Captiempe”, una delle ricorrenze annuali del calendario agrario della civiltà contadina e pastorale, era il momento della fine del raccolto che coincide con l’inoltrarsi dell’autunno, quando cominciano le piogge, le giornate si accorciano e inizia il riposo, ‘la morte’ della natura.
A giugno il grano diventa color oro, pronto per essere raccolto. Inizia così la fase della mietitura, durante la quale i contadini si armavano, allora, di falce per il taglio, poi ammucchiavano il tutto in fascioni, chiamati “manoppie”, che venivano portate all’aia del paese, un spazio ampio e ventilato, dove venivano costruite le “casarce”, dei grandi e alti covoni di grano.
Ad agosto inizia la trebbiatura, che nella storia ha subito dei grandi cambiamenti. In passato le manoppie venivano posizionate a terra e gli asini, legati tra di loro, vi camminavano sopra procedendo a circolo. Con il tempo sono arrivate le prime macchine agricole, chiamate trebbie.
Così venivano separati i chicchi di grano dal resto della pianta e venivano messi nei sacchi destinati a riempire le cantine dei contadini. Dall’aia i sacchi venivano prima portati alla fonte del paese, dove venivano rivestati i sacchi nei grandi vasconi pieni di acqua, per lavare bene il raccolto e separarli dalle impurità residue.
Ancora oggi Castel di Ieri è un luogo dedito all’agricoltura e all’artigianato, che mantiene viva la tradizione nel prodotto finito
Questa esperienza vi porterà nei luoghi protagonisti della lavorazione del grano: l’aia, la fonte e il forno comunale; il laboratorio del panificio del paese ed il locale che racchiude tutti i prodotti tipici di Castel di Ieri.
Un filmato mi aiuterà a farvi immergere nella storia della lavorazione del grano nelle nostre campagne ed infine faremo insieme una degustazione di questi prodotti nel bar ristorante del paese.
Disponibilita' del tour e della guida
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Tutto cio' che non e' esplicitamente menzionato. Il trasporto non e' incluso. Se necessario posso aiutarvi a definire il trasporto in auto o con un pulmino 8+1. Contattatemi per informazioniCose da sapere
Vi consiglio di indossare un abbigliamento e soprattutto scarpe comode. E non dimeticate di portare macchina fotografica o smartphone!!
Lingue parlate
ItalianoInglesePunto di incontro
Strada Statale 5, 5 - Castel di Ieri (Restaurant - Bar da Lisa)COME PRENOTARE
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